il giardino
suggestioni e ricordi di paesaggi oltremare
Il Giardino del Museo Bicknell costituisce una inaspettata e lussureggiante oasi di pace, ma anche una occasione di conoscenza, nel cuore di Bordighera, a ridosso della via Romana.
Due giganteschi Ficus macrophylla, una melaleuca australiana, palme africane e jacarande sudamericane sono alcune tra le piante che il botanico e appassionato naturalista Clarence Bicknell ha voluto collocare nel giardino del suo Museo seguendo, forse, il sogno di far rivivere a Bordighera una parte di quel mondo d'oltremare da lui conosciuto in gioventù e ricreando, sotto il profilo paesaggistico, un giardino dagli effetti monumentali.
Attraverso un breve percorso botanico, supportato da specifica cartellinatura e totem illustrativi, il Giardino offre oggi al visitatore l’occasione per conoscere alcune tra le affascinanti piante esotiche acclimatate in Riviera. Si può scoprire la regione di provenienza delle diverse specie, il loro nome scientifico, la zona di provenienza, e curiosare sulle loro relazioni ancestrali, e talvolta segrete, con l'uomo.
FICUS MACROPHYLLA
giganti del mondo vegetale
I Ficus macrophylla, detti anche ficus magnolioide per la forma ovale-ellittica delle loro foglie o ficus della baia di Moreton, sono alberi maestosi, provenienti dall'Australia, rinomati per il loro sviluppo e portamento maestoso, straordinari giganti del mondo vegetale che, con le loro lunghe e protese ramificazioni e le spettacolari radici aeree, costruiscono veri monumenti viventi. Il primo esemplare che si incontra, all'entrata del giardino, ha sviluppato vigorose e tentacolari radici che vengono incontro ai visitatori lungo via Bicknell, seguendo e sollevando il muro di cinta, fagocitando il grazioso cancelletto originario, abbracciando le palme. Altre radici avventizie, scendendo dall'alto come liane, hanno creato spettacolari colonne portanti che danno un aspetto suggestivo e unico al luogo.
APOLLONIAS BARBUJANA
secolare e misteriosa
Il giardino tra le numerose specie botaniche presenti, nasconde anche una pianta secolare e misteriosa, rara nei parchi botanici della Riviera e Côte Azur. Si tratta di un esemplare di Apollonias barbujana (Cav.) Bornm., meglio conosciuto come "Ebano delle Canarie", albero endemico della flora della Macaronesia, gruppo di diversi arcipelaghi dell'Oceano Atlantico settentrionale situati al largo delle coste africane.
Il Giardino è mantenuto “secondo natura”, dove gli interventi evitano potature inutili e non si somministrano pesticidi. Si rispettano le farfalle, i loro fiori e si conservano rami e arbusti per i nidi degli uccelli. Le foglie morte cadono naturalmente al suolo e diventano humus, pronto a rigenerare nuova vita.
Nel giardino è conservato un tratto del decumanu maximus della città di Albintimilium (Ventimiglia) recuperato nel 1929 in occasione della realizzazione del moderno cavalcavia in località Nervia e quivi trasferito per garantirne la conservazione e fruizione.
Il basolato è costituito da lastre in calcare della Turbie, conservanti i caratteristici fori necessari per la loro sistemazione, e risaenti ai restauri della Via Iulia Augusta, datati tra la fine del II e gli inizi del III secolo d.C.
